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Omaggio a Claude Levi Strauss di ANTONELLA DI MARTINO - La simmetria tra ordine e disordine -(un confronto tra Claude Lévi-Strauss e Ignacio Matte Blanco)
La simmetria tra ordine e disordine.
Dissertare sulla simmetria può sembrare un’esercitazione sterile, riguardante ipotesi metafisiche che sembrano immensamente lontane dalla quotidianità. Invece le implicazioni delle ipotesi che nascono dal lavoro sia di Matte Blanco, sia di Lévi-Strauss, possono offrire degli spunti di riflessione tutt’altro che inutili.
A parte le implicazioni che il lavoro di Matte Blanco può avere nell’ambito della tecnica psicoanalitica, le sue osservazioni circa i limiti e le possibilità di espansione della logica classica interessano da vicino le problematiche che sono inerenti all’epistemologia scientifica. La speranza dello studioso in vista di una super-logica unitaria, che sia o meno plausibile, può servire comunque a far riflettere sui limiti che la logica classica incontra nel ridurre entro i suoi angusti spazi temporali e tridimensionali fenomeni complessi come le emozioni e la coscienza.
Ancora oggi, tra operatori in ambito psicologico e psicoterapeutico, infuriano infinite diatribe e discussioni tra chi intende ridurre l’essere umano ad un meccanismo composto esclusivamente da materia, e chi rivendica ancora la necessità di uno spazio per l’anima. Questa, come altri conflitti eterni tra opposti che non trovano mai la loro sintesi, probabilmente è dovuta al fatto che la vecchia dicotomia materia-spirito è ormai diventata troppo stretta. Forse lavorando in direzione di una super-logica unitaria, in grado di comprendere sistematicamente l’emozione così come si comprende la matematica, e di conciliare logica classica e logica simmetrica, si potrà addirittura riuscire a conciliare definitivamente i due opposti.
Lévi-Strauss ha paragonato a due tronchi di albero gli assi portanti dei sistemi cognitivi che reggono logicamente il peso delle culture umane.8 Riflettendo su questo dato, si può capire quanta importanza possa rivestire in ambito culturale e quindi sociale l’opposizione tra ordine-simmetria, disordine-asimmetria. Ovviamente questa coppia di termini opposti è pregnante soprattutto da un punto di vista estetico, ma secondo le osservazione dell’antropologo l’arte risulta un medium di primaria importanza, non solo come mezzo espressivo, ma anche come veicolo di ordine e legalità. Se l’arte è importante nell’ambito dell’ordine sociale, può essere utile indagare quanta importanza possa avere da un punto di vista sociale la necessità di un ordine semplice, bello e organizzato simmetricamente.
La storia della civiltà occidentale di quest’ultimo secolo ha visto l’emergere di ideologie semplici e rozze, fondate su semplici coppie di opposti. Pensiamo ad esempio all’importanza che avevano nell’ideologia nazista le coppie di opposti amico-nemico, ariano-ebreo, nazismo-bolscevismo, che intendevano risolvere in pochi e semplici termini una serie di contraddizioni sociali tutt’altro che semplici.
Le ideologie di stampo fascista si proponevano il fine di realizzare un ordine sociale dall’estetica semplice, gradevole, facilmente assimilabile; un ordine che poteva essere intuitivamente riassunto, come accadeva nelle società più primitive, in una semplice e simmetrica piramide: una piramide al cui vertice si ritrova un solo capo, e alla base una maggioranza di sudditi.
Nei sistemi sociali la simmetria si organizza dunque con l’asimmetria in strutture che hanno lo scopo di soddisfare la necessità primaria di ordine, che secondo Lévi-Strauss rende sacre le cose. In questo senso, i rituali indigeni corrispondono, secondo l’autore, alle stesse esigenze delle moderne tassonomie scientifiche. Il pensiero magico possiede la stessa struttura del pensiero scientifico, in quanto lo scopo prioritario del pensiero rimane sempre quello di dare un ordine al mondo.
Bisogna ora sottolineare che l’ordine sembra essere un’esigenza vitale, tanto da essere necessario non soltanto in vista della salute dell’ordine sociale. Lévi-Strauss infatti racconta che l’indigeno che infrange, anche inconsapevolmente, i divieti imposti dall’ordine totemico, arriva a morire a causa del terrore e del senso di colpa9.
A questo fatto derivato dalle cronache di viaggio dell’etnologo possiamo riallacciare la concezione di equilibrio psichico così come viene concepita e descritta da Matte Blanco. A volte, in ambito psicoanalitico si sente parlare di fantasie psicotiche o nevrotiche, in un modo che sembra indicare nella qualità dei contenuti fantastici la discriminante tra salute e malattia. Matte Blanco non condivide affatto questa opinione, che d’altra parte è comunemente diffusa anche tra molti profani. Infatti, esiste un’opinione ancora molto diffusa che traccia tra salute e malattia mentale uno scarto qualitativo incolmabile. Invece, la patologia o il livello di aggressività non dipenderebbe dal tipo di contenuti presenti in una fantasia, ma dalla funzione strutturale svolta dalla fantasia all’interno dell’intero sistema psichico. In altre parole, come nel caso delle culture descritte da Lévi-Strauss, salute e malattia non dipendono dai contenuti, ma dalla struttura, ovvero dalla formulazione dei vari livelli di asimmetria e simmetria. L’equilibrio tra simmetria e asimmetria, così importante nel campo dell’espressione artistica e, seguendo le indicazioni di Lévi-Strauss, nell’ambito culturale in generale, sembra fondamentale anche a livello psicologico.
Il modello che ci propone Matte Blanco ci mostra la psiche umana come una costruzione di estrema complessità, fragile perché intimamente contraddittoria. La psiche è un organismo tendenzialmente instabile poiché deve articolarsi in strutture dinamiche, in perpetua evoluzione.
Si tratta di strutture che non possono in alcun modo venire riassunte in modelli articolati in semplici dicotomie. Inconscio e coscienza non corrispondono esattamente a questo dualismo, così come non vi corrisponde esattamente l’opposizione simmetria-asimmetria. Certo, possiamo intuire dall’esterno la presenza di un profondo strato inconscio in cui la simmetria è assoluta, in cui non esistono più differenze e divisioni. Ma la coscienza risulta un miscuglio dinamico e intimamente incoerente, in cui i due modi di essere antinomici si intrecciano, in cui la logica classica si alterna a formazioni bi-logiche. In altre parole, significa che il linguaggio della razionalità (la logica classica, con le sue divisioni e limiti) non è mai scisso completamente dal linguaggio delle emozioni (che non ha limiti, e tende all’infinito).
L’Io è dunque costantemente impegnato nello sforzo di integrare e tradurre il linguaggio dell’inconscio e delle emozioni, che non è commensurabile con la logica classica, in un sistema che sia invece razionale e, per quanto è possibile, stabile. È chiaro che non sarà mai possibile costruire un sistema perfetto.
Le difficoltà organizzative che si ritrovano al livello dell’organizzazione della singola psiche si ripropongono, ma amplificate al massimo, nell’ambito dell’organizzazione sociale.
Ovviamente, a questo livello raggiungere un sistema razionale e relativamente stabile è ancora più difficile. Una moltitudine di interessi coscienti e concreti e di necessità materiali, incrociandosi con bisogni oscuri e inconsapevoli, confluisce in sistemi culturali che hanno la pretesa di comprendere e giustificare il tutto. Ma queste società che si impongono di costituire istituzioni e consuetudini totalizzanti ed equilibrate sono società formate da esseri viventi, e quindi necessariamente sottoposte a cambiamenti continui che mandano in frantumi qualsiasi pretesa utopica di un ordine perfetto e giusto. Il sistema sociale deve possedere dunque un dinamismo logico, essere in grado di cresce sotto l’influsso dei cambiamenti senza deteriorarsi.10
Abbiamo visto che i sistemi di classificazione sociale vengono rappresentati da Lévi-Strauss come alberi. Adesso possiamo specificare meglio in che modo, seguendo lo schema proposto dall’autore, la società si evolve seguendo i cambiamenti imposti dal tempo. Il fondamento di questi sistemi, deve essere fortemente radicato in una motivazione forte, così come il tronco dell’albero deve essere robusto e verticale. Le prime distinzioni, come i primi rami che si biforcano dal tronco che devono ancora sostenere il peso dei rami superiori, sono comunque legate da forti motivazioni e non dall’arbitrio. Ma nei rametti terminali, che non devono sostenere nulla, la casualità aumenta. Quindi le prime distinzioni che reggono un sistema sociale devono essere forti in quanto intelligibili, per poi ramificarsi e affinarsi in una sorta si struttura sempre più sottile, sempre più vuota di contenuti.
La differenza tra salute e malattia, ordine e caos può quindi essere definita nello stesso modo sia nel caso del singolo uomo, sia nel caso della società di uomini. Abbiamo visto che la simmetria, per non causare danni, deve rimanere incapsulata all’interno di più ampie strutture asimmetriche. Una solida base di strutture asimmetriche (ovvero di distinzioni “forti”) deve supportare una ramificazione più complessa e intricata, e , sulla base di essa, simmetria e asimmetria si intrecciano ancora in ramificazioni sempre più intricate e sempre più lontane da un senso forte.
Secondo questo modello, l’equilibrio psichico non dipende dal principio di simmetria, ma dalla funzionalità della struttura in cui la simmetria si intreccia con il suo opposto, l’asimmetria. Non è dunque possibile ritrovare l’esatta e pacifica equivalenza tra ordine e simmetria che appartiene alla tradizione. Simmetria e asimmetria si intersecano volubilmente in strutture in cui non vi sono corrispondenze semplici ed rigorose: non è possibile trovare una formula agevole che dia la certezza di ottenere una struttura equilibrata.
Tuttavia è innegabile che sussista un rapporto molto stretto tra ordine e simmetria, rapporto che sembra rivestire un’importanza fondamentale nell’equilibrio psichico. Di certo quando l’armonia tra simmetria e asimmetria viene spezzata, emergono la disarmonia, l’aggressività, la sofferenza.
Matte Blanco intravede l’esistenza di uno strato profondo della nostra psiche in cui il principio di simmetria porta alla totale indivisibilità, uno stato di pace assoluta in cui però il pensiero è impossibile. Ma lo strato superficiale della psiche, che corrisponde al livello dell’Io cosciente, si ritrova invece ad essere fortemente permeato da strutture di tipo asimmetrico. Questo livello infatti è quello più vicino al mondo esterno, e quindi al mondo dell’avvenimento e dell’azione. Si tratta del livello in cui la logica classica, costituita da strutture asimmetriche, esercita la sua massima influenza. Qui, la salute richiede che la simmetria sia rigidamente circoscritta e contenuta, all’interno dei limiti asimmetrici di quella che comunemente viene chiamata “ragione”. Dunque, nell’ambito della coscienza, l’ordine e l’equilibrio necessitano di alte dosi di asimmetria.
Bisogna ricordare che il pensiero umano, almeno finora, si è mosso all’interno della cornice della logica classica, che non può fare a meno di distinzioni e dunque non può accedere al modo indivisibile. Quando rappresentiamo in una sfera la simmetria perfetta, compiamo in realtà una divisione. Già il fatto di pensare una singola figura, circoscritta in uno spazio tridimensionale e divisa dal resto del mondo, significa formulare una relazione di tipo asimmetrico. Inoltre, bisogna notare che pensando ad una sfera creiamo una relazione di tipo triadico (noi, la sfera, e la relazione reciproca), agiamo nell’ambito della logica classica, e svolgiamo un’operazione che appartiene allo strato più superficiale della psiche.
Secondo l’ottica di Matte Blanco il rappresentare la perfetta simmetria in una sfera potrebbe essere descritto come un compromesso, una struttura bi-modale in cui modo indivisibile e modo eterogeneo trovano un equilibrio stabile, ma all’interno di una relazione asimmetrica. Dunque, persino la sfera, tradizionale rappresentazione dell’equivalenza tra ordine e simmetria, risulta in fin dei conti contenuta in una struttura asimmetrica.
Le difficoltà di integrazione tra il modo di essere indivisibile e il pensiero, che non può fare a meno delle distinzioni e delle regole della logica classica, rendono comunque necessaria l’integrazione della logica simmetrica in costruzioni in cui sono sempre e comunque presenti relazioni di tipo asimmetrico. L’unica regolarità in questo tipo di costruzioni può essere rintracciata seguendo la stratificazione della psiche disegnata da Matte Blanco: la percentuale di logica simmetrica aumenta gradualmente con l’aumentare della profondità degli strati psichici, forma strutture instabili, fortemente impregnate di aggressività negli stati intermedi, per poi ritrovare la stabilità completa in un ipotetico fondo di indivisibilità assoluta, in cui non vi sono più differenze né divisioni.
L’esigenza di costruire un ordine problematico trova una eco nell’ottica di Lévi-Strauss. Come nelle strutture psichiche descritte da Matte Blanco, nelle strutture formali descritte dall’antropologo non è la simmetria a creare l’ordine e la stabilità, ma la vitalità della struttura. In essa la simmetria può essere presente in minori o maggiori quantità, ma anche in questo caso sempre e comunque inserita in schemi asimmetrici. La funzionalità dello strumento e la bellezza della forma, così come la solidità dell’equilibrio psichico, risultano condizionate comunque dalla presenza di una percentuale di simmetria, ma questa percentuale non è direttamente proporzionale né alla bellezza né alla funzionalità né all’ordine stabile della struttura.
Lévi-Strauss cita le parole molto significative di un teorico della tassonomia, G. G. Simpson, tratte da Principles of Animal Taxonomy (New York 1961): “Gli scienziati tollerano il dubbio e la sconfitta, perché non possono fare altrimenti. Ma la sola cosa che non possono e non debbono tollerare è il disordine. La scienza pura ha il solo scopo di portare al suo punto più alto e più cosciente la riduzione di quel modo caotico di percepire, nato a un livello inferiore e probabilmente inconscio, alle origini stesse della vita.”11
Confrontiamo queste parole con quelle di Matte Blanco: “Esploriamo ancora questo stato di cose così misterioso che, malgrado tutto, è sempre “là”: il modo indivisibile sembra essere la base o il fondamento di ogni cosa e questo fatto si rende ancora più visibile in uno studio attento delle manifestazioni emozionali.”12
Solamente a questo livello possiamo immaginare un’impensabile equivalenza tra ordine e simmetria: in questo ipotetico strato profondo e indivisibile, in cui la pace è assoluta in quanto non esistono differenze, a cui il pensiero può accedere solo indirettamente, traducendo l’inesprimibile in modo imperfetto.
L’uomo che emerge alla fine del percorso svolto da questa tesi appare estremamente conflittuale, essenzialmente instabile, impegnato a costruire faticosamente un equilibrio su una base oscura. La coscienza sembra allargarsi stentatamente, articolandosi e progredendo a piccoli passi, attraverso un avvicinamento lentissimo ai meccanismi che sono lo stesso principio della sua esistenza. Si tratta di un progresso che al momento avanza pretese modeste, limitandosi alla dinamica costruzione di un ordine che vuole essere più semplice, più leggibile, più vicino al vero.
In particolare, seguendo la lezione di Matte Blanco, la conoscenza dell’inconscio appare come un difficile processo di traduzione, in cui un mondo troppo complesso deve in qualche modo essere travasato in quel contenitore troppo angusto che è la coscienza. Forse è proprio per stabilire un maggiore ordine che egli sente la necessità di ipotizzare un dualismo di fondo: tale è l’antinomia fondamentale, che consiste nella scissione radicale tra il modo di essere “eterogenico” e il modo di essere “indivisibile”.
Il modo di essere eterogenico si esprime attraverso la logica classica, la stessa logica del discorso scientifico, che se è risultata fruttuosa nell’applicazione della scienza alla tecnica, mostra tuttavia i suoi limiti di fronte alla varietà dell’oggetto da conoscere. Ad esempio, la logica non è mai stata in grado né di quantificare, né di descrivere efficacemente il vissuto delle emozioni. La scienza non è ancora riuscita a spiegare la psiche a partire della sua composizione biochimica. Tutto questo ci dimostra che siamo ben lontani dal traguardo prospettato da Lévi-Strauss: ritrovare l’unità oltre le opposizioni tra natura e cultura, anima e corpo, vita e materia inanimata.
La sintesi di questi opposti sembra ancora impossibile, e almeno nella loro funzione metodologica essi devono essere conservati. Ma il dualismo tra simmetria e ordine da una parte, asimmetria e disordine dall’altra, deve essere ormai rivisto.
La simmetria è il linguaggio peculiare dell’inconscio e l’asimmetria è il linguaggio proprio della coscienza, ma per realizzare una struttura stabile debbano essere necessariamente presenti entrambe. La simmetria non è direttamente proporzionale all’ordine, ma alla totale mancanza di ordine, un disordine tale che non può essere concepito correttamente dal pensiero, ma solo vagamente intuito.
Nella prima parte di questa tesi abbiamo visto come la coscienza nasce da una prima scissione tra il Sé e il non Sé, quando il lattante apprende, attraverso la frustrazione, di non essere un tutt’uno con la madre. Prima della nascita della coscienza non c’è pensiero: c’è emozione, istinto, inconscio, quello che può essere definito il territorio del principio di simmetria. Anche i sistemi culturali nascono idealmente da una coppia di opposti, e crescono attraverso una lunga serie di differenziazioni. Il pensiero nasce dunque dalla differenza, cresce nella differenza, si basa sulla differenza.
Lévi-Strauss ha sottolineato più volte che l’ordine è l’esigenza prima e insostituibile dell’essere umano, e in questo senso non dice nulla di nuovo. Ma quale ordine? Riportiamo le parole di Dagobert Frey, che riassumono la concezione classica di ordine come sinonimo di simmetria: “simmetria significa quiete e connessione; asimmetria, moto e indipendenza; l’una significa ordine e legge, l’altra arbitrarietà e caso; l’una rigidità formale e costrizione, l’altra vita, gioco e libertà.”13 Se il pensiero si basa sulla differenza, se la logica classica e il pensiero scientifico si basano su relazioni di tipo asimmetrico, forse è meglio abbandonare l’equivalenza tra ordine, logica e simmetria.
Abbiamo visto che per l’ordine mentale è necessario che la simmetria sia inclusa in strutture asimmetriche per permettere la salute mentale e la sopravvivenza del pensiero. Si può forse dire che l’ordine nasce dall’asimmetria, ma è costruito su mattoni di simmetria.
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GUGLIELMO CAMPIONE
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