In
questo articolo indago le interessanti similitudini , fatte salve le numerose
differenze, tra attivita subacquea e attivita psicoterapeutica , i possibili
reciproci arricchimenti in termini di conoscenza , operatività e sicurezza e
faccio alcune ipotesi sull’origine di certi incidenti subacquei e degli
abbandoni dell’attività, piuttosto numerosi
a quanto pare a guardare le statistiche, e del lavoro da svolgere per
riabilitare queste persone e ricoinvolgerle nell’attivita subacquea.
Partendo
dalla mia esperienza , posso dire che le
esperienze subacquee , in quanto esperienze ricreative ma anche
somatopsicologiche ,hanno indubbiamente contribuito a chiarire ulteriormente il mio senso di sé, i miei timori reconditi,il
mio rapporto di dipendenza –autonomia con gli altri e i miei
obiettivi di uomo appassionato di mare e subacquea da cinquant’anni ma anche di terapeuta.
Per
certi versi l’esperienza subacquea è stata anche piu incisiva dell’esperienza
fatta sul lettino in psicoanalisi: partendo dal corpo , bypassando il mio
controllo mentale razionale, essa ha
svelato in modo piu chiaro certi miei timori che sonnecchiavano non visti nel
profondo. Essi mi si sono svelati attraverso la produzione di sogni ricorrenti
, tutti incentrati sull’immersione offrendosi alla mia comprensione. In
immersione infatti non si puo fingere perché è implicato il corpo ed i problemi
emergono piu facilmente.
Se
si verificano incidenti o errori in immersione ci si sente in imbarazzo : a
nessuno piace sentirsi incompetente .
Ci
siamo mai chiesti perché ?
Perché probabilmente questa esperienza di
defaillance ci ricorda l’esperienza infantile adolescenziale di essere
ridicolizzati o umiliati quando si prova e
si fallisce in una attività.
Le
immersioni come altre esperienze impegnative si possono vivere come una competizione con sé stessi e con gli altri ,
anche se si dichiara che cosi non è, oppure
come l’esperienza di persone che si sostengono a vicenda , come esperienze
di buon attaccamento e dipendenza
-autonomia che possono migliorare la
percezione del mondo e di noi stessi.
I
subacquei devono infatti allearsi per affrontare pericoli perchè reagire in
modo impulsivo può essere disastroso.
Le
competenze subacquee possono essere apprese si ma solo se usiamo il cuore insieme alla
ragione e alla tecnica.
Ritengo
che la subacquea come la psicoterapia sia un processo legato ai nostri desideri
,sentimenti , timori e bisogni più profondi.
Come
psicoterapeuti, stare in collegamento con il cuore e i desideri dei nostri
pazienti è altrettanto importante.
Quando lavoro , chiedo di conoscere i desideri, le intenzioni e le motivazioni , ascolto parlare delle lotte e del dolore , voglio capire in cosa vorrebbe essere diverso, cosa spera di ottenere dalla terapia, e quanto vuole impegnarsi in questo sforzo.
Quando lavoro , chiedo di conoscere i desideri, le intenzioni e le motivazioni , ascolto parlare delle lotte e del dolore , voglio capire in cosa vorrebbe essere diverso, cosa spera di ottenere dalla terapia, e quanto vuole impegnarsi in questo sforzo.
Questo
può essere un processo complesso , in particolare con quegli uomini, concreti e
operativi, che non riescono e identificare i loro desideri, non sanno ciò che
sentono, o non sanno in cosa vorrebbero
essere diversi, non ricordano i loro sogni. Molte persone siffatte ho
incontrato fra i subacquei.
Nel
condurre la psicoterapia, come nelle immersioni, è importante valutare realisticamente
le risorse interne ed esterne, i propri punti di forza e i propri punti
vulnerabili ( ce li abbiamo tutti signori Supermen e signore Superwomen !) in modo da non nutrire speranze
irrealistiche e fallire.
Molti
uomini e donne si vergognano di soffrire
e di cercare aiuto.
La
terapia per essere di beneficio, necessita di descrivere realisticamente l’impegno
personale richiesto, in termini di tempo, denaro e cuore. Mi pare che questo
valga anche per la subacquea.
Come scrivo nel mio libro “Emozioni nel profondo “ , nel mito di Icaro si dice che il padre Dedalo ha frettolosamente attaccato le ali a suo figlio per poter volare via e sfuggire al labirinto in cui era stato imprigionato.
Come scrivo nel mio libro “Emozioni nel profondo “ , nel mito di Icaro si dice che il padre Dedalo ha frettolosamente attaccato le ali a suo figlio per poter volare via e sfuggire al labirinto in cui era stato imprigionato.
Icaro,
nel suo entusiasmo e nella meraviglia, ignora gli avvertimenti di suo padre di
non volare troppo vicino al sole, con risultati disastrosi: la cera si fonde,
le sue ali cadono, e si schiantato a morte nel mare sottostante.
Molti gli uomini si identificano con la vergogna di
Icaro.
Sanno
che nella megalomania ma soprattutto nel successivo fallimento , puo prodursi
un’ umiliazione ,un senso di vergogna e disperazione, che conduce ad una grave
perdita di autostima , speranza, allegria e spontaneità.
Molti uomini gonfiati hanno paura che se smettono di spingere tanto e sfidarsi , se abbandonano i loro sforzi per controllare il loro ambiente, se smettono di mirare verso l'alto o allentano il loro perfezionismo , possono cadere e non rialzarsi piu dalla vergogna di non essere stati all’altezza dell’immagine idealizzata di sé stessi e di mostrarsi vulnerabili. Altri esprimono rabbia, tristezza a pensare che non c'era nessuno lì per aiutarli a “volare”. è all’origine di molti abbandoni , statisticamente piuttosto significativi nel mondo subacqueo
Molti uomini gonfiati hanno paura che se smettono di spingere tanto e sfidarsi , se abbandonano i loro sforzi per controllare il loro ambiente, se smettono di mirare verso l'alto o allentano il loro perfezionismo , possono cadere e non rialzarsi piu dalla vergogna di non essere stati all’altezza dell’immagine idealizzata di sé stessi e di mostrarsi vulnerabili. Altri esprimono rabbia, tristezza a pensare che non c'era nessuno lì per aiutarli a “volare”. è all’origine di molti abbandoni , statisticamente piuttosto significativi nel mondo subacqueo
Gli
istruttori riflettano su questo perché può essere all’origine di molti
incidenti subacquei da una parte e dall’altra dall’incapacità a riprendersi
dopo un incidente subacqueo con conseguente abbandono dell’attività.
Robert
Bly, dice che dalle ceneri però,non viene solo una rinascita, ma soprattutto un
atteggiamento più compassionevole.
L'assunzione
di rischi e di fallimento nella subacquea , cosi come nella vita d’ogni giorno,
è un aspetto essenziale dell’essere
vivo. Per riflettere sulle esperienze che potrebbero essere state sepolte
o respinte ritengo talvolta utile ,da questo punto di vista, consigliare libri e film sul valore psicologico di viaggi
e lotte .
Un
mio incidente subacqueo, fortunatamente privo di conseguenze, mi ha insegnato
questo : non basta saperlo una volta , anche se pensiamo di sapere
razionalmente queste cose , dobbiamo ri-imparare questa lezione ripetutamente
al fine di controbilanciare il proprio giudice interiore, che si è evoluto
severamente e talvolta sadicamente in risposta alle esperienze di umiliazione e
vergogna di anni prima.
Le esperienze subacquee mi aiutano a capire che le maschere e attrezzature svolgono funzioni essenziali, ma possono essere facilmente abusate.
Il
proprio equipaggiamento protettivo, come guanti, pinne o un coltello subacqueo,
potrebbero essere utili, ma al tempo stesso fare un danno all’ ambiente come ad
esempio in prossimità di alcune barriere coralline che possono essere
facilmente danneggiati nell’ essere toccate.
Ragazzi
e giovani imparano infiniti modi per
difendersi, ma come adulti,hanno bisogno
di vedere il costo psicologico di indossare un'armatura che non svolge più la
sua funzione prevista.
La
muta subacquea ti ha salvato la vita ma deve essere abbandonata quando si torna
a terra.
E’ normale sentire la necessità di proteggersi durante i processi di infanzia, adolescenza ed età adulta.
E’ normale sentire la necessità di proteggersi durante i processi di infanzia, adolescenza ed età adulta.
Ha un grande valore proteggere e difendere se
stessi,ma poi dobbiamo poter fare un
successivo esame su gli usi consci e inconsci di tale protezione.
Con i radicali cambiamenti culturali e femminili del
mondo, molti uomini (insieme con le
donne) si trovano in ruoli, situazioni o rapporti per i quali hanno avuto poca
o nessuna preparazione psicologica .
Ho scoperto che gli uomini-me compreso - si sentono liberati dalla metafora del guaritore ferito di Jung : attraverso il riconoscimento del le mie ferite, ho potuto apprezzare al meglio le mie doti e punti di forza.
Ho scoperto che gli uomini-me compreso - si sentono liberati dalla metafora del guaritore ferito di Jung : attraverso il riconoscimento del le mie ferite, ho potuto apprezzare al meglio le mie doti e punti di forza.
Come
scrivo nel libro, le persone vanno infatti aiutate a capire che se vengono alle
prese con le loro ferite psicologiche, possono invece che sentirsi
vergognosamente inferiori possono invece
diventare preziosi modelli per altre
persone.
Il
pericolo insito nel l'attività subacquea evoca spesso una gamma di emozioni
intense, dalla soggezione alla paura alla rabbia (per esempio, quando un altro
subacqueo fa qualcosa di irresponsabile che mette a rischio gli altri), quindi
ho frequenti opportunità di lavorare con queste emozioni portando esempi in
terapia della mia attività subacquea
Io
lavoro per educare gli uomini ai sentimenti, soprattutto in relazione alla
rabbia, ansia, senso di colpa e vergogna.
Questi
sono solo alcuni esempi di contenuti che
propongo di utilizzare nella
riabilitazione di un/una sub , bloccato dopo un incidente subacqueo.
Su
questo aspetto , non si fa ancora nulla ad eccezione dei training Scuba
wellness , e di quelli del Metodo Blu di M.Cristina Carboni e Giorgio Vadu ,
autori d’un capitolo del mio libro “Emozioni nel profondo “ che lavorano sulla prevenzione, la gestione emozionale in acqua e la promozione del
benessere subacqueo .
Non so se anche sulla terapia e riabilitazione di traumi post immersione .
Un
altro dato importante nella riabilitazione post traumatica è che bisogna
imparare a distinguere tra colpa e vergogna.
Molti
uomini capiscono razionalmente l'errore logico di saltare dalla colpa alla
vergogna ma nella loro esperienza reale
affettiva, ovviamente, questo richiede
molto più tempo e fatica. Lo stesso vale per l’ansia e lo stile attacco o fuga
.
Molti
di noi hanno il sensore dell’ ansia che perde colpi di tanto in tanto, e prematuramente innesca una reazione di
panico .
Ma
attraverso la consapevolezza e la perseveranza, si può affinare la propria
reattività e impulsività e analizzare la realtà prima di poter fuggire o
attaccare.
Talvolta
consiglio un lavoro sul corpo o un diario per aiutare gli uomini a tenersi
allenati in relazione ai loro corpi ed alle loro emozioni.
Un’altra
attività importante è riesaminare i propri valori in età adulta.
Per
molti adolescenti e giovani, la concorrenza è un elemento essenziale e
vivificante della vita,e sconfiggere qualcun altro, per molti uomini, è la
principale fonte di gioia nella loro vita.
La
crescita in età adulta, però, deve comportare l’, secondo me, allontanarsi
dalla competizione con gli altri e l'esplorare i propri sogni.
Facilitare
questo cambiamento di orientamento diventa l'aspetto fondamentale della terapia
per molti .
Se questo cambiamento si verifica ci si puo sentire grati di aver incontrato un degno avversario che ci ha fornito ulteriore incentivo nei nostri sforzi per lavorare su noi stessi.
Se questo cambiamento si verifica ci si puo sentire grati di aver incontrato un degno avversario che ci ha fornito ulteriore incentivo nei nostri sforzi per lavorare su noi stessi.
Quando si va in immersione, a volte ci si sente in competizione con gli altri, altre volte i sub sono molto più interessati a collaborare che a competere.
Dal
momento che le immersioni sono potenzialmente pericolose per la vita , è molto
sentita l'importanza della cooperazione.
In
Immersione la "sopravvivenza " ha un significato collettivo ("
meglio funzioniamo come squadra, più
sicuri siamo") e non solo un significato individuale
Più
invecchio, più apprezzo questo cambiamento di coscienza in molti aspetti della
mia vita, e più determinato sono io ad
aiutare altri uomini fare questo cambiamento.
Come
dice Thomas Bernhard,” noi ci costringiamo a non percepire il nostro abisso.
Eppure,
per tutta la vita, non facciamo altro che guardare giù,
al
nostro abisso fisico e psichico, pur senza percepirlo."
Guardare
giù insieme è piu possibile, più accettabile.
Questo è un aspetto potente e gratificante del mio lavoro e ritengo che sia di grande importanza nella subacquea cosi come nella vita di relazione.
Questo è un aspetto potente e gratificante del mio lavoro e ritengo che sia di grande importanza nella subacquea cosi come nella vita di relazione.
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