IL SESSO CONFUSO
Racconti di mondi nell'era Aids
Un film documentario di
Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli
Prodotto da Daniela Cotti e Monica Nicoli per Cinemare con il sostegno della Film Commission dell’Emilia Romagna e di Merck Sharp & Dohme
Testimonianze di
Guglielmo Campione, medico psichiatra e psicoanalista, Direttore SerT di Rozzano (Milano)
Fernando Aiuti, medico infettivologo Università di Roma
Barbara Ensoli, ricercatrice Istituto Superiore di Sanità, Roma
Mauro Moroni, medico infettivologo Ospedale Sacco, Milano
Livia Turco, ex ministro della Salute
Stefano Vella, direttore del dipartimento del farmaco presso l’Iss, Roma
Adriana Ammassari, medico infettivologo Ospedale Spallanzani, Roma
Vincenzo Capuano, responsabile salute Arcigay fino al 2000
Alessandra Cerioli, presidente nazionale Lila
Fiore Crespi, presidente nazionale Anlaids
Goffredo Freddi, responsabile comunicazione casa farmaceutica MSD
Pol G, cantante del gruppo Assalti Frontali
Franco Grillini, presidente onorario Arcigay
Rosaria Iardino, presidente Nps
Raffaele Lelleri, responsabile salute Arcigay dopo il 2000
Katia Lucentini, infermiera clinica metabolica del Policlinico di Modena
Daniela Minerva, giornalista area salute de l’Espresso
Cristina Mussini, medico infettivologo Policlinico di Modena
Pier Cesare Notaro, studioso, autore di una ricerca sul Bareback, Milano
Massimo Oldrini, Lila Milano
Andrea Pini, fondatore del Circolo Omosessuale Mario Mieli, Roma
Beppe Ramina, presidente Circolo Omosessuale 28 giugno, Bologna
Jessica Rossetti, giovane sieropositiva dalla nascita
Roberto Sardelli, sacerdote delle case famiglia Caritas, Roma
Diego Scudiero, socio fondatore della Lila
Vincenzo Sparagna, giornalista direttore di Frigidaire
Thomas Trabacchi, attore protagonista del film Giorni di Laura Muscardin
Luca Zanesi, organizzatore di attività di gruppo per omosessuali sieropositivi
Operatrice, telefono verde AIDS Istituto Superiore di Sanità, Roma
Punti sul nostro tempo di
Stefano Benni, Piersandro Pallavicini, Marco Pustianaz, studenti del Liceo Ginnasio Statale "Luigi Galvani" di Bologna
CONTENUTI .
La poltrona bianca.
Una presenza neutra, ricorrente e silenziosa che accompagna, sostenendola, la trama di un documentario che vuol fare il punto della situazione sulla pandemia che ha travolto il nostro secolo: l’Aids. Non una malattia come un’altra. Piuttosto un fenomeno che fin dai primi anni scavalca l’ambito medico per sconvolgere i costumi, creare sentimenti profondi, di sospetto come di solidarietà, cambia il modo di rapportarci con gli altri. Oggi, a oltre 25 anni dai primi casi, è giunto il momento di guardarci indietro e capire che cosa è successo. Com’è cambiata la nostra società? Che cosa è successo a una civiltà che si è contagiata e infettata di umori, dolori e disperazione portati in grembo da questo virus? Dove incontriamo e viviamo l’Aids? Che posto occupa nelle nostre esistenze? E infine: questa immane tragedia sanitaria, che è costata la vita di migliaia di persone, può costituire anche un’opportunità per l’umanità?
I Temi
Condividendo questi interrogativi con i protagonisti dell’epidemia, sorgono le tematiche coinvolte nella diffusione del virus: i temi scientifici, la ricerca del vaccino, la praticabilità della terapia, il futuro della malattia; i cambiamenti nella sessualità che a causa dell’Hiv si colora di paura; l’avvicinamento ad uno strumento come il preservativo che protegge ma suscita anche rifiuti categorici; il rapporto con i media che hanno avuto ed hanno ancora il compito di raccontare l’epidemia; i successi e le mancanze della politica; la storia dei gruppi che sono stati purtroppo protagonisti dell’infezione, gay, tossicodipendenti, etero... (continua)... e, soprattutto, i vissuti, le tracce incise nella esperienza delle persone dal passaggio di questa malattia.
Le Inquadrature
Due telecamere, due punti di vista. Una vicinissima come a voler catturare ogni sospiro, ogni minimo dettaglio, l’incrinatura della voce o l’afonia di un sentimento. L’altra più distante e discreta a cogliere il respiro più ampio del sentimento, la sua ricaduta sul senso generale, a ricordarci dove siamo e cosa stiamo facendo. Due sguardi che riprendono il viaggio silenzioso, lento e costante di una poltrona, imperturbabile e fissa nella sua stazza immobile ma dolce ed accogliente come un ventre che ospita i protagonisti di tante storie.
Sullo sfondo, dietro la poltrona tanti spazi, tanti luoghi, comuni, pubblici e privati che affollano le nostre giornate e la vita. Un museo, il mercato in una piazza, la riva del mare, una gabbia di giraffe, una cantina di vini, la vita che continua con il suo scorrere, lento e indifferente. Niente si ferma mai del tutto per riflettere, il tempo non allenta la sua morsa.
Le storie e i volti di persone, tante e tanti diversi fra loro. Sono medici, attivisti, operatori del settore, personaggi dello spettacolo ma anche persone comuni. Franco Grillini presidente onorario dell’Arcigay nazionale, Livia Turco ex ministro della Salute e Barbara Ensoli titolare della ricerca sul vaccino italiano anti-Aids, gli Assalti Frontali gruppo rap ma anche Alessandra Cerioli presidente di Lila. Ognuno a rappresentare se stesso messo di fronte ad alcune domande sull’Aids, sulla felicità, la vita e il sesso. Senza bisogno di introduzioni o presentazioni ognuno affonderà, a proprio modo, le mani in un “impasto” fatto di pensieri, racconti e descrizioni. Ognuno raccontandoci + o – la verità…
Fotografia Raffaella Cavalieri
Musiche originali Massimo Zamboni
Il brano “Nove ore” è interpretato da Angela Baraldi
Suono in presa diretta Fabrizio Tito Cabitza, Roberto Passuti, Ivan Olgiati, Enrico Medri
Aiuto regia Daniela Cotti
Operatori Raffaella Cavalieri, Carlo Strata
Produzione esecutiva Saverio Peschechera
con la collaborazione di Mariaconcetta Mercuri
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