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Blog fondato da Guglielmo Campione www.guglielmocampione.it

La mente può trovarsi in stati diversi , il sonno ,il sogno, la trance,l'ipnosi,l'attenzione fluttuante,
l'estasi,la preghiera,la meditazione,la creatività artistica e scientifica,
l'esplorazione dello spazio e degli abissi marini,l'agonismo sportivo.

Stati della mente pubblica lavori originali o già pubblicati con il consenso degli autori, interviste e recensioni di libri e promuove eventi culturali e scientifici.

PSICO - IMMUNOLOGIA : IL RAPPORTO MENTE CORPO di Guglielmo Campione



                     

La divisione della dimensione mentale - spirituale dalla dimensione fisica -corporea è frutto del pensiero razionalista cartesiano ( R. Descartes 1596- 1650 ) che per primo introdusse il concetto della separazione fea res cogitans e res extensa .

 L'esercizio della medicina allopatica è la diretta conseguenza operativa di quella premessa. 

Da una parte il concetto di res extensa ha permesso in un certo senso di dedicarsi alla misurabilità degli eventi naturali e quindi al loro confronto, alla loro analisi sempre più precisa con i risultati tecnologici di estrema precisione che tutti noi oggi conosciamo: dall'altra però l'aver definito immensurabile, imprevedibile e incontrollabile l'aspetto mentale ci ha negato la possibilità di curarci di esso e della sua enorme influenza sulla nostra vita; questo almeno fino alla scoperta dell' ipnosi prima e della psicoanalisi poi, tra la fine del '800 e l'inizio del '900 . Da questo momento in poi la storia del pensiero medico occidentale si è svolta - aprendosi in ritardo - su due vie : quella del pensiero organicistico - sperimentale classico tuttora dominante e quello della ricerca psicosomatica condotta secondo diversi orientamenti. Dico " aprendosi in ritardo " in quanto tutti sappiamo quanto la cultura orientale viceversa è stata libera di crescere nei secoli sviluppando una relazione analogica (in cerca delle analogie o corrispondenze, delle sintonie fra i fenomeni ) e non digitale ( in cerca solo delle differenze ) fra questi due ambiti, contemplando i rispecchiamenti della legge dell'universo - macrocosmo (e dell'ambiente diremmo oggi) nel CORPOMENTE umano o microcosmo . Ciò ha favorito l'istituzione di un pensiero medico olistico - globale unitario (e non dicotomico, duale) che affronta il problema della salute e della malattia prendendosi cura contemporaneamente e non separatamente degli aspetti fisici- corporei e di quelli mentali-spirituali-psicologici riscuotendo giustamente un grande successo.

"Living with stress but without distress "

... LA COMPLETA LIBERTA DALLO STRESS E' LA MORTE. CONTRARIAMENTE A QUANTO SI PENSA DI SOLITO, NOI NON DOBBIAMO, ED IN REALTÀ' NON POSSIAMO EVITARE LO STRESS, MA POSSIAMO ANDARGLI INCONTRO IN MODO EFFICACE TRAENDONE VANTAGGIO, IMPARANDO DI PIÙ' SUI SUOI MECCANISMI, ED ADATTANDO AD ESSO LA NOSTRA FILOSOFIA DELL' ESISTENZA... " .

 - SELYE. H " The evolution of the stress concept , American Scientist , 1973 , 61 , 692 - 699

L'importante non è, come comunemente si pensa, evitare lo stress ma saperlo gestire (la cosiddetta capacità di " coping " o adattamento ). Il vero problema sta invece nel cosiddetto "Distress", l'incapacità di adeguarsi alle novità della vita, di affrontare l'elemento stressante, di gestirlo, elaborarlo, trasformandolo a proprio vantaggio. Questo concetto deve poter far parte della nostra cultura operativa quotidiana di base, un sapere che riguarda tutti.

L'incapacità di affrontare questi eventi lasciando che essi persistano nell'ambiente è la causa di una cronica stimolazione del nostro sistema nervoso e immunitario che può avere anche gravi conseguenze sul piano della salute psicofisica.
Il cosiddetto Stress è uno stato di tensione e di resistenza che l'individuo oppone a stimoli esterni o interni ad essa: stimoli fisici (caldo, freddo), chimici (inquinamento ed uso di sostanze stupefacenti), biologici (batteri, virus, parassiti, ecc.) e stimoli psicosociali - l'ambiente socioculturale in cui si vive, con le sue continue stimolazioni, i suoi " must ", i suoi miti .
Questa reazione d'allarme, questo stato di tensione di fronte ad una stimolazione in grado di modificare il nostro equilibrio globale coinvolge il sistema nervoso, il sistema immunitario il sistema ormonale ed è finalizzato alla neutralizzazione dello stimolo e al ripristino dello stato di equilibrio .

Il termine stress è in uso nella lingua inglese da molto tempo prima della sua introduzione nel linguaggio scientifico. Nel XVII secolo stress voleva dire difficoltà, avversità, afflizione, mentre nel XVIII e XIX secolo ha assunto il significato di forza, pressione, tensione, sforzo . Nel XX secolo il termine stress ha infine assunto il significato corrente di stato di tensione o di resistenza che un oggetto o una persona oppongono a forze esterne che agiscono su di essi .
La reazione di stress si manifesta con sintomi mentali - cognitivo/emotivi e con sintomi fisici .
La reazione cognitivo/emotiva consiste in pensieri ( il timore ad esempio) accompagnati da emozioni che si esprimono con manifestazioni somatiche, il batticuore, la sudorazione, il rossore del volto

Nella fisiologia dello stress ha un importanza centrale l'ipofisi, una ghiandola importantissima posta al centro della base del nostro cervello, che produce ben 7 tipi di ormoni. Essa è il luogo dove "lo spirito si fa carne".
Sono ormai passati molti anni da quando studiavo questi argomenti all'università, ma ogni qual volta affronto questo " Mistero della Trasformazione " resto sempre stupito come se fosse la prima volta... .
C'è un luogo nel cervello dove le sensazioni, le emozioni, i pensieri, diventano materia pura. Qui l'emozione diventa una molecola chimica che riversata nel sangue si comporta come un messaggero latore di un messaggio a vari organi lontani. E' quello che succede in pratica di fronte allo stress. Appena succede qualcosa il cervello inizia a produrre ormoni che influenzano il funzionamento di diversi organi e sistemi fra cui quello immunitario.

SEQUENZA PSICONEUROENDOCRINA FONDAMENTALE DI CONTROLLO
L'importanza del pensiero nelle reazioni di stress consiste in questo: noi facciamo sempre una valutazione di quello che ci è successo e a seconda di come facciamo questa valutazione - sotto un' influenza che è anche sociale, culturale, acquisita con l'educazione - possiamo adeguarci o meno alla nuova situazione accettando o rendendoci insopportabile il peso dello stress. 

L'evento stressante, per produrre conseguenze, deve anche passare attraverso il filtro della nostra cultura ed esperienza (valutazione cognitiva). 

Meccanismi mentali di difesa molto comuni come la negazione o la rimozione possono paradossalmente impedirci di affrontare certe situazioni della realtà che riportano in auge "ferite affettive infantili " : in tal modo la reazione psicobiologica di stress resta attiva per molto tempo contribuendo a creare predisposizione a malattie o a complicare malattie già esistenti. 
La reazione d'allarme, di fronte ad una stimolazione in grado di modificare il nostro equilibrio globale, coinvolge il sistema nervoso, il sistema immunitario il sistema ormonale. Essa è finalizzata alla neutralizzazione dello stimolo e al ripristino dello stato di equilibrio e non deve durare infatti più di tanto.

La reazione di stress è una reazione in due tempi: in un primo tempo si produce adrenalina, in un secondo tempo l'ipofisi produce acth che stimola la ghiandola surrenale a produrre cortisolo .

Stress acuto = improvvisa modificazione biologica cui segue reazione rapida catecolaminica. E' la vecchia reazione di istinto "lotta o fuga".
Se reagisco, vinco o perdo non ha importanza, lo stato di tensione si esaurisce.


Nello stress cronico, non si reagisce, la situazione stressante non si risolve, persiste una situazione biologica e/o psicosociale avvertita dal soggetto come minacciosa e la reazione d'allarme, prevalentemente ormonale - surrenale, perdura nel tempo. Questo è ciò che si definisce distress. Dal distress si può passare al disease (malattia), che corrisponde ad un danno d'organo. Questi sono i meccanismi scientifici che spiegano l'insorgere della cosiddetta malattia psicosomatica .

  
RISPOSTA PSICOENDOCRINA ALLO STRESS

                                           - 1 -

RISPOSTA EMOZIONALE CATECOLAMINICA
sistema simpatico - midollare del surrene 

PRONTO INTERVENTO METABOLICO
FUNZIONALE IN CONDIZIONI DI STRESS


ADRENALINA E NORADRENALINA
PRODOTTE DA MIDOLLARE
DEL SURRENE GANGLI PREAORTICI
E TERMINAZIONI DEL SIMPATICO



SITUAZIONI PSICOSOCIALI MINACCIOSE
(ATTIVITA LAVORATIVA), AMMISSIONE IN OSPEDALE, ECC...


PIU' ATTIVO NEI MASCHI


RISPOSTA SOGGETTA AD ADATTAMENTO
IN CONDIZIONI DI ABITUDINE ALLO STRESS


STILE COGNITIVO CON CUI SI AFFRONTA IL LAVORO


ADRENALINA

ASSOCIATA AD EMOZIONI DI ANSIA E DI PAURA

SITUAZIONI DI ALTA INCERTEZZA ED IMPREVEDIBILITA'

RISPOSTA PIU' PRONTA E SENSIBILE A STIMOLI EMOZIONALI.


PRIMA FASE DELLO STRESS:
LA MINACCIA NON E' ANCORA
STATA IDENTIFICATA ED E' IMPREVEDIBILE



NORADRENALINA

ASSOCIATA AD EMOZIONI DI RABBIA ED OSTILITA'


SECONDA FASE DELLO STRESS:
PASSAGGIO ALL' AZIONE: COMBATTIMENTO/FUGA.



RISPOSTA PSICOENDOCRINA ALLO STRESS

                                    - 2 -

SISTEMA IPOTALAMO IPOFISI SURRENE

RISPOSTA  PIU' LENTA MA PIU' PERSISTENTE
RISPOSTA A LIVELLO METABOLICO


Ma perché persiste la reazione di stress? Per due motivi: perché l'evento di vita è inaspettato, non controllato, non gradito o talmente intenso da sconvolgere gli equilibri del soggetto.
Oppure perché la nostra capacità di reazione, di adattamento, di elaborazione è debole.
 

EVENTI DI VITA STRESSANTI - "STRESSFULL LIFE EVENTS"




QUALSIASI AVVENIMENTO POSITIVO O NEGATIVO OSSERVABILE E DESCRIVIBILE VERIFICATOSI AL DI FUORI DELLA VOLONTA' DEL SOGGGETTO O DA ESSO PROVOCATO CHE ABBIA INDOTTO UN CAMBIAMENTO SIGNIFICATIVO NEL SUO FLUSSO ESISTENZIALE ED UN SUCCESSIVO SFORZO DI RIADATTAMENTO (copyng) ALLA NUOVA SITUAZIONE.

GRAVITA'ESEMPI NELL' ADULTO

 NESSUNANESSUN EVENTO PSICOSOCIALE STRESSANTE

 MINIMAPICCOLA INFRAZIONE DELL ALEGGE: MODESTI DEBITI

LIEVEDISCUSSIONE CON UN VICINO, CAMBIAMENTO DELLE ORE DI LAVORO

MODERATANUOVA CARRIERA, MORTE DI UN CARO AMICO, GRAVIDANZA

GRAVEMALATTIA GRAVE DEL' INDIVIDUO O NELLA FAMIGLIA, PERDITA FINANZIARIA GRAVE, SEPARAZIONE CONIUGALE, NASCITA DI UN BAMBINO

ESTREMAMORTE DI UN PARENTE STRETTO

CATASTROFICAESPERIENZA DI UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO, DISASTRO NATURALE, DEVASTANTE.



VALUTAZIONE DELLA GRAVITA' DELL' EVENTO:

GRADO DI CAMBIAMENTO NELLA VITA DELL' INDIVIDUO CAUSATO DALL' EVENTO STRESSANTE

IN CHE MISURA L' EVENTO E' DESIDERATO

IN CHE MISURA L' EVENTO E' SOTTO IL CONTROLLO DELL' INDIVIDUO

NUMERO DEGLI EVENTI.

L' EVENTO PUO' PROCEDERE ANCHE DI UN ANNO L' INSORGENZA DEI DISTURBI DA STRESS.

L' EVENTO PUO' ESSERE RAPPRESENTATO ANCHE DALL' ANTICIPAZIONE DI UN EVENTO FUTURO CERTO.

L' EVENTO STRESSANTE PUO' ESSERE LA CONSEGUENZA DI DISTURBI FISICI E MENTALI.
 
La nostra educazione non ci ha dotato di mezzi autonomi efficaci in grado di affrontare una difficile situazione sociale o un dolore fisico concentrandosi sul respiro, su di un suono , recitando una preghiera (tre esempi di tecniche meditative ) .
Platone, molti anni prima di Cristo, aveva accennato al potere terapeutico rilassante della ninna nanna - Con il linguaggio delle neuroscienze definiamo questo fenomeno "Trascinamento": luci di una certa frequenza stimolano scariche nervose della stessa frequenza. La stessa cosa succede con le onde sonore. E' stato dimostrato che, grazie alla meditazione, il cervello può andare in ritmo alfa, simile a quello che precede il sonno. In questo stato, definito trofotrofico, si ha un recupero dell'energia fisica e mentale spesa durante il giorno (attività ergotrofica ).

Dobbiamo essere capaci di staccare, di recuperare, di dire basta, riconoscendo i propri limiti fisici individuali. Questo è difficile per tutti perché siamo continuamente bombardati da modelli culturali megalomanici, onnipotenti, dove il concetto di limite è invece assolutamente sinonimo di debolezza.


Reazioni emotive e comportamentali individuali 
Sono stati individuati dalla ricerca di psicologia clinica sull'argomento tre principali modalità di reazione emotiva allo stato di malattia .
1) evitamento: sono attivi in questo caso meccanismi di difesa dall'angoscia di tipo arcaico e infantile assai poco produttivi come la " fuga " e la "negazione" dalla realtà di infezione/malattia; questi pazienti sono per tale motivo poco motivati alla cura e al counselling e presentano alti livelli di depressione e preoccupazione, frequenti comportamenti a rischio per sé e per gli altri ;
2) stile attivo cognitivo: sono attive in questo caso difese mentali più mature come la razionalizzazione, il cosiddetto pensiero positivo ; questi pazienti tendono ad informarsi su tutto ciò che riguarda la malattia ma restano attivi su di un piano esclusivamente mentale; quando tale meccanismo è usato in eccesso si può assistere ad una possibile evoluzione nevrotica di tipo ossessivo ;
3) stile attivo comportamentale: si tratta di individui attivi sia da un punto di vista mentale che da un punto di vista operativo: si organizzano in gruppi per la difesa dei propri diritti, accettano di parlare pubblicamente della propria condizione, utilizzano la realtà della malattia come un occasione per crescere e abbandonare i precedenti e meno evoluti sistemi di funzionamento mentale, affettivo, sociale e relazionale: essi presentano un umore migliore, minore preoccupazione, più autostima e migliore qualità della vita complessiva.

Emozioni e sistema immunitario
Lo stress emozionale altera sia l'immunità umorale che quella cellulare: riduce la reattività dei linfociti B, riduce la curva reattività-tempo, riduce e rallenta la sintesi di anticorpi, riduce la reattività dei linfociti T, ne rallenta la ricircolazione e la mobilizzazione, altera la produzione di interferone.
Le cellule immunitarie possono ricevere e comprendere i messaggi provenienti dal sistema nervoso autonomo e per suo tramite dal cervello, attraverso fibre peptidergiche e adrenergiche del midollo spinale, che innervano il timo, il midollo osseo, i linfonodi ed il MALT (tessuto linfatico associato alle mucose).
Sono stati dimostrati infatti al microscopio elettronico i punti di contatto tra fibre nervose e cellule linfatiche (sinapsi o giunzioni neuroimmunitarie ); sono giunzioni strettissime e soprattutto molto più strette del solito (larghe 6 nanometri, contro circa 20 nanometri delle normali sinapsi nervose) ; è stato anche dimostrato che sotto stimolo cortisolico i monociti e macrofagi circolanti si riducono del 90 % ed i linfociti circolanti si riducono del 70 %.
Abbiamo visto in precedenza come lo stress cronico si concretizza in una persistente stimolazione della ghiandola surrenale con la produzione continua di cortisolo (il nostro cortisone endogeno ); questo provoca un aumento della glicemia, riduce le proteine tessutali, dà ritenzione di sodio ed acqua, inibisce la reazione infiammatoria, riduce la massa muscolare ed ossea, riduce l'attività immunitaria, con il calo di linfociti e di eosinofili, può provocare la formazione di ulcere gastroduodenali , aumenta i liquidi circolanti causando un sovraccarico per le funzioni miocardiche.


LE FASI DELLA REAZIONE EMOZIONALE ALLO STATO DI MALATTIA



 LE REAZIONI EMOTIVE DEL PAZIENTE SIEROPOSITIVO PER HIV DALLA RIVELAZIONE DIAGNOSTICA ALLA MALATTIA CONCLAMATA
(Nichols 1985)




Addio a Reuven Feuerstein , Faro mondiale del Potenziamento cognitivo nella cura delle disabilità intellettive di Antonella Castelnuovo.


Reuven Feuerstein (1921-2014)






Feuerstein è morto lo scorso mercoledì all’età di 92 anni, e al suo funerale erano presenti migliaia di persone dalle più svariate provenienze: accademici, medici, colleghi, terapisti politici e genitori dei bambini trattati con il suo metodo.

Reuven Feuerstein era uno psicologo clinico e cognitivista che durante tutta la sua lunghissima carriera aveva sempre sostenuto con profonda convinzione che l’intelligenza umana non e’ fissa ma modificabile. Questo concetto, peraltro spesso dibattuto in ambito accademico, gli ha permesso di cambiare la vita di migliaia di bambini disabili che da tutte le parti del mondo si sono recati a visitarlo presso a Gerusalemme nel centro da lui creato:l’International Center for the Advancement of Learning Potential (ICELP).

Il professor Pnina Klein of Bar Ilan University lo ha definito “l’Einstein dell’educazione”. Il ministro dell’educazione Shay Piron, insieme ad altri esponenti politici ha ricordato il tributo di Feuerstein allo sviluppo del potenziale cognitivo umano, mentre il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat ha parlato interpretando i sentimenti di tutti degli astanti nell’affermare che “il professor Feuerstein ha cambiato completamente la mia visione del mondo.” I suoi cinque figli – il Rabbino Refael Feuerstein, Daniel Feuerstein, Aharon Feuerstein e Noa Schwartz – hanno parlato ricordando il padre, insieme a due dei suoi nipoti uno dei quali affetto da sindrome di Down, riabilitato con il suo metodo e in grado di parlare due lingue straniere oltre all’ebraico.
Feuerstein era nato in Romania in 1921, ed aveva otto fratelli.
Aveva frequentato Il College per Educatori di Bucarest and aveva studiato Psicologia all’Onesco College di Bucarest prima di lasciare il paese a causa dell’invasione nazista. Arrivato il Palestina nel 1945, aveva lavorato con i bambini sopravvissuti all’Olocausto fino al 1948.
Tornato in Europa per completare i suoi studi in Psicologia generale e Clinica all’Università di Ginevra, aveva studiato con Andrè Rey and Jean Piaget. Tuttavia le sue posizioni teoriche erano più vicine a quelle dello psicologo russo L.S. Vygotsky con il quale condivideva l’importanza della relazione e del linguaggio sullo sviluppo della mente infantile.
Nel 1970, Feuerstein ottenne il PhD in Psicologia dello Sviluppo all’Università della Sorbonne. Negli anni 1950 e 1960 egli fu il direttore dei Servizi Psicologici della Youth Aliyah In Europa.In questo ruolo lavorò con bambini immigrati e promosse diversi programmi educativi in Israele. Durante questo lavoro si accorse che quando si somministravano i test di intelligenza ai bambini provenienti dal Marocco le loro risposte aerano al disotto della media. Tuttavia, se essi venivano guidati nel compito attraverso uno schema di ‘domanda-risposta’ miglioravano sensibilmente. Ciò gli permise di capire che il ruolo della mediazione dell’adulto nel formulare le domande era fondamentale in ogni campo educativo.
Nel 1992, Feuerstein ottenne l’Israel Prize per le Scienze Sociali.
Nel 2012 fu proposto per il premio Nobel della Pace.