.

Blog fondato da Guglielmo Campione www.guglielmocampione.it

La mente può trovarsi in stati diversi , il sonno ,il sogno, la trance,l'ipnosi,l'attenzione fluttuante,
l'estasi,la preghiera,la meditazione,la creatività artistica e scientifica,
l'esplorazione dello spazio e degli abissi marini,l'agonismo sportivo.

Stati della mente pubblica lavori originali o già pubblicati con il consenso degli autori, interviste e recensioni di libri e promuove eventi culturali e scientifici.

LA GUERRA E LA COSCIENZA di Guglielmo Campione

Assistendo inerme all'ignobile spettacolo della guerra di Gaza mi chiedo se solo permanendo così a lungo nello stato megalomanico schizo paranoide e mai frequentando proficuamente lo stato depressivo- e cioè utilizzando la consapevolezza della propria vulnerabilità personale per cogliere l’altrui vulnerabilità - si può giustificare una Guerra così odiosa . In psicoanalisi la chiamiamo elaborazione del lutto. Ora mi chiedo quanto sono consapevoli della propria vulnerabilità israeliani e palestinesi ? Quale timore paranoico impedisce loro di vedere nella morte dell'altro la propria morte ? Fornari, nella sua sempre insuperata opera del 1966 "Psicoanalisi della guerra" parlò di elaborazione paranoica del lutto: il lutto non è più sofferenza per la morte della persona cara ma uccisione del nemico illusoriamente pensato come uccisore.L'originario terrificante sentimento interno depressivo emergente sotto forma di senso di colpa per la morte dell'oggetto amato viene eluso pensando che la responsabilità non sia propria ma di un nemico esterno. Kierkegaard sottolineò che solo la consapevolezza del nulla porta alla presentificazione dell'Altro , alla responsabilità e ad una Vita etica. Gli Israeliani, memori di progrom,esodi e shoah e i Palestinesi altrettanto memori di persecuzioni , paradossalmente condividendo n comune destino ,non riescono a fare, tuttav'a, una comune elaborazione del lutto. Solo una così asfittica ottica egoica può giustificare l'omicidio di bambini... Ma il monoteismo quanto può essere considerato una proiezione dell'ottica monolitica e monooculare del'ego-centrismo e dunque dell'etno-centrismo ? I delitti di cui parliamo sono Delitti del Monoteismo...? In Mosè e il Monoteismo, Freud, mise in evidenza la forte influenza della cultura e della religione monoteistica del dio Aton dell'antico Egitto sulla cultura ebraica antica ed il suo monoteismo. Secondo Freud , Mosè non era in realtà un solo uomo, che liberò gli israeliti e li condusse alla Terra Promessa, ma due persone differenti. Il primo Mosè, colui che liberò gli ebrei dall'Egitto, era un egizio, fanatico della religione monoteista fondata da Akhenaton, seguace dunque, di Aton, dio misericordioso, che decise di partire in una terra dove il suo credo non fosse perseguitato, così come invece succedeva in Egitto, conducendo con sè il popolo semita e alcuni seguaci egizi. Questi, durante il viaggio nel deserto, uccisero il loro maestro, e quindi il primo Mosè. Il potere passò dunque nella mani di un "secondo Mosè", un sacerdote madianita, fedele a una religione adoratrice di un Dio vulcanico e sanguinario, che non esitava nel chiedere ai propri accoliti di passare "a fil di spada" tutti gli abitanti della terra di Canaan. Secondo alcuni studiosi, questo madianita altri non era che Jetro, il suocero di Mosè che, durante il viaggio nel deserto del Sinai, andò a trovare il genero e, dopo aver conversato con lui nella tenda (luogo nel quale, secondo diversi seguaci della teoria di Freud avvenne l'omicidio del primo Mosè) uscì, da solo, e partecipò ad un banchetto in compagnia di Aronne e degli anziani d'Israele. Comunque siano andate realmente le cose , politeismo o monoteismo, si tratta di antiche storie che coattivamente , complusivamente , ossessivamente si ripetono. Comunque siano andate realmente le cose ,il comportamewnto violento resta confinato nel cervello Rettile-Amigdalico dove si piange il sequestro della nostra più grande conquista evolutiva : la neo corteccia ... Ma poi vien da chiedersi : quale primato evolutivo ?

4 commenti:

  1. Mi pare, caro Guglielmo, che come nella maggior parte dei casi di scritti con un impianto teorico molto forte, anche qui si passa accanto alle differenze reali di comportamento in una guerra reale e immonda come sono tutte le guerre. Hamas e Jihad islamica lanciano di proposito missili sulla popolazione israeliana senza fare differenza tra civili e obiettivi militari, per uccidere e terrorizzare. “I nemici di Allah - proclama Fathi Hammad , parlamentare di Hamas - non sanno che il popolo palestinese ha sviluppato proprie tecniche di morte e di perseguimento della morte. Per il popolo palestinese, la morte è diventata un’ impresa nella quale eccellono le donne, così come tutto il popolo che vive su questa terra. Gli anziani eccellono in questo, così come i mujahidin (combattenti della jihad) e i bambini. Ecco perché tutti costoro hanno formato scudi umani fatti di donne, bambini, anziani e mujahidin. … Noi desideriamo la morte, voi desiderate la vita”. ( Fathi Hammad , parlamentare di Hamas, alla tv Al-Aqsa, 29 -02-2008). Queste tecniche di morte, oggi praticate a Gaza, mirano alla distruzione della propria vita e beni e di quelli altrui, secondo una logica paranoico-sacrificale. Furono sperimentate da Khomeini mandando centinaia di migliaia di bambini, i bassiji, a morire sui campi minati iracheni, durante la guerra contro Saddam Hussein, e prevedono anche l’impiego di uomini-bomba. Secondo la logica degli estremisti islamici è bene uccidere gli israeliani ed è ancor meglio sacrificare i palestinesi se questo può portare alla disperazione e alla fine di Israele. D’altra parte, Israele nn ce l’ha con i palestinesi e nel tentativo di difendere la propria e l’altrui popolazione civile, prima di colpire le basi di lancio dei kassam e i magazzini di missili iraniani stoccati a Gaza City, telefona uno per uno agli abitanti palestinesi del quartiere nelle vicinanze della basi militari di Hamas e di Jihad islamica. Mi sembrano ancora tragicamente attuali le considerazioni di Freud, quando in "Disagio della civiltà", scritto nel 1929, alle soglie dell'avvento del nazismo scrive : “ Il comandamento ‘ ama il prossimo tuo come te stesso’ è la più forte difesa contro l’aggressività umana (…). Eppure, chi nella presente civiltà s’attiene a tale precetto si mette solo in svantaggio rispetto a chi non se ne cura. Che immane ostacolo alla civiltà dev’essere la tendenza aggressiva, se la difesa contro di essa può rendere tanto infelici quanto la sua stessa esistenza! La cosiddetta etica naturale non ha qui da offrire nulla al di fuori della soddisfazione narcisistica di potersi ritenere migliori degli altri. L’etica che si appoggia alla religione fa qui intervenire le sue promesse di un aldilà migliore. Sono d’opinione che finché la virtù non è premiata sulla terra l’etica predicherà invano.” ( S. Freud, Il disagio della civiltà, 1929 ) . Naturalmente meglio la pace. Nel frattempo però che il cervello Rettile-Amgdalico degli uni e degli altri faccia la pace con se stesso, occorre pure che qualcuno elimini basi e missili in partenza, a casaccio e con l'intenzione da parte del prossimo di fare strage di civili, verso Sderot, Tel Aviv, Gerusalemme. O no. Sartre notava che l'antisemitismo è una passione, e dunque refrattaria al Principio di Realtà. E la realtà mi pare che Israele – dove sono stato con alcuni altri giornalisti – sia sempre più percepita come un fastidio, invece che come una piccola democrazia e oasi di civiltà assediata. In fondo, neanche tanto in fondo, la barbarie è molto più “piacevole” della civiltà. E Israele è odiata perché rappresenta, quando identificata a torto con il monoteismo ebraico, l’origine, per dir così, paterna della civiltà. E il padre, come si sa, va ucciso da parte dell’orda scatenata dei fratelli, ecc.

    RispondiElimina
  2. Già sembra proprio che tutta la nostra evoluzione non serva a nulla; siamo ancora in balia del nostro cervello rettiliano e del testosterone, neuroni a specchio e neocorteccia sembrano essere componenti irrilevanti al confronto!
    Eppure io, umana, ritengo che non solo questa ma tutte le guerre siano inumane, anche tu lo pensi e anche molti altri, lo so per certo...è perchè noi siamo forse più evoluti?? :-) Non so ma davvero non credo, spero solamente che presto persone come noi diventino la maggioranza! Donatella

    RispondiElimina
  3. Mi sembrano ancora tragicamente attuali le considerazioni di Freud, quando in "Disagio della civiltà", scritto nel 1929, alle soglie dell'avvento sfolgorante, dunque non-visto,del nazismo scrive : “ Il comandamento ‘ ama il prossimo tuo come te stesso’ è la più forte difesa contro l’aggressività umana (…). Eppure, chi nella presente civiltà s’attiene a tale precetto si mette solo in svantaggio rispetto a chi non se ne cura. Che immane ostacolo alla civiltà dev’essere la tendenza aggressiva, se la difesa contro di essa può rendere tanto infelici quanto la sua stessa esistenza! La cosiddetta etica naturale non ha qui da offrire nulla al di fuori della soddisfazione narcisistica di potersi ritenere migliori degli altri. ( S. Freud, Il disagio della civiltà, 1929 ).

    RispondiElimina