Fernando Cardenas Barrera, “pittore del mare”, come è solito definirsi, nato a Bogota nel 1955, appassionato sub ed amante degli abissi,
nelle sue atmosfere marine infonde, con forza pittorica e cromatica, sensazioni ed emozioni che tale ambiente evoca nel suo animo. Egli
stesso infatti scrive “mi pintura es una ventana a la contemplacion de atmosferas”.
Il mare, i suoi colori ed il suo vitalismo, sono dipinti con arte figurativa di sorprendente immediatezza che potrebbe essere definita ed interpretata come un moderno post-impressionismo.
Giampaolo Trotta, critico d’arte, presenta “Luminosi fondali dello spirito” frammenti di ambienti delle profondità marine, osservati nei vari momenti della giornata - mattino, pomeriggio e sera - per cogliere il variare della luce nel susseguirsi delle ore, paragonandoli alle quattro stagioni della vita.
L’alba, la nascita, che il pittore colombiano raffigura con la forza dell’abisso, spoglio, semplice, profondamente intenso, di un meraviglioso colore, forse un inno festoso per la vita pulsante, quasi il preludio allo scorrere dell’esistenza popolata di pesci-mostri che risalgono dagli abissi. Pesci, come risposta mitologica alla paura ancestrale degli uomini di fronte all’ignoto; pesci che vivono nei profondi abissi, che ovviamente simboleggiano l’inconscio
che si agita nel profondo della psiche umana.
La produzione creativa prosegue presentando momenti più maturi della vita, ove il colore arancio, il tramonto, accompagna verso percorsi di distaccata contemplazione, fino ad un minor contrasto della luce, quasi a sottolineare la pace della notte attraverso i riverberi dell’acqua nella luce lunare.
Possiamo notare che la pittura figurativa rasenta la simbologia cromatica dell’astrazione sensoriale dell’animo attraverso i fondali sottomarini come le esperienze dell’Espressionismo ci avevano abituati a fine Ottocento.
Giampaolo Trotta conclude la presentazione dicendo che i quadri di Cardenas «sono pulsioni liriche, visioni oniriche nel liquido amniotico primordiale nella ricerca di controluce, dove il profondo blu si stempera nel bianco ovattato e rilucente di una luce che ferisce, fende la mente e il cuore».
stesso infatti scrive “mi pintura es una ventana a la contemplacion de atmosferas”.
Il mare, i suoi colori ed il suo vitalismo, sono dipinti con arte figurativa di sorprendente immediatezza che potrebbe essere definita ed interpretata come un moderno post-impressionismo.
Giampaolo Trotta, critico d’arte, presenta “Luminosi fondali dello spirito” frammenti di ambienti delle profondità marine, osservati nei vari momenti della giornata - mattino, pomeriggio e sera - per cogliere il variare della luce nel susseguirsi delle ore, paragonandoli alle quattro stagioni della vita.
L’alba, la nascita, che il pittore colombiano raffigura con la forza dell’abisso, spoglio, semplice, profondamente intenso, di un meraviglioso colore, forse un inno festoso per la vita pulsante, quasi il preludio allo scorrere dell’esistenza popolata di pesci-mostri che risalgono dagli abissi. Pesci, come risposta mitologica alla paura ancestrale degli uomini di fronte all’ignoto; pesci che vivono nei profondi abissi, che ovviamente simboleggiano l’inconscio
che si agita nel profondo della psiche umana.
La produzione creativa prosegue presentando momenti più maturi della vita, ove il colore arancio, il tramonto, accompagna verso percorsi di distaccata contemplazione, fino ad un minor contrasto della luce, quasi a sottolineare la pace della notte attraverso i riverberi dell’acqua nella luce lunare.
Possiamo notare che la pittura figurativa rasenta la simbologia cromatica dell’astrazione sensoriale dell’animo attraverso i fondali sottomarini come le esperienze dell’Espressionismo ci avevano abituati a fine Ottocento.
Giampaolo Trotta conclude la presentazione dicendo che i quadri di Cardenas «sono pulsioni liriche, visioni oniriche nel liquido amniotico primordiale nella ricerca di controluce, dove il profondo blu si stempera nel bianco ovattato e rilucente di una luce che ferisce, fende la mente e il cuore».